venerdì 30 dicembre 2005

Prov Life




Morire la domenica
Chiesa cattolica
Estetica anestetica
Provincia cronica


Baustelle / I Provinciali

mercoledì 28 dicembre 2005

a life in slow motion

Sto passando le mie poche ferie concessemi dal mio capo al paesello natio, nelle lontane terre delle Calabria.
E' curioso trovarsi qui.La mia permanenza ultima qui risale all'agosto scorso, e la mia ferma convinzione che questo sia un posto stranissimo rimane del tutto confermata, anzi ne esce irrobustita e rinvigorita decisamente.Un posto dove il 24 di dicembre si viene svegliati da musiche sacre sparate da altoparlanti del duomo sito sulla collinetta del centro storico senza che nessun uomo di buon senso imbracci un fucile e spari al parroco.Un posto dove il passatempo preferito dei giovani è girare in auto senza meta nel quadrilatero Corso Margherita-Corso V.Emanuele-Via Baldacchini-Lungomare per poi ritirarsi nelle loro stanze a inalare sostanze stupefacenti ed eventualmente scopare, mettendo incinta la sedicenne di turno.Un posto dove non è rimasto un pub decente.Un posto dove l'unico sport praticabile è il calcio, giocato in mille campetti di erba sintetica tutti uguali.Un posto dove fioriscono attività commerciali per coprire traffici illeciti.Un posto dove se pesti la coda a quelli sbagliati te ne penti sul serio.Un posto dove la vita sembra scorrere con lo slow motion, una eterna moviola fatta di sicurezze piccine.
Li vedo, i miei coetanei, in procinto di o già sposati, con figli o meno, matrimoni fatti così , "per svoltare", perchè non si può fare la vita dei fidanzati in eterno.
E io mi trovo a camminare per queste strade, con la gente che una volta mi era familiare, che ora mi saluta con deferenza chiamandomi per ragione sociale.Io qui ho la mia famiglia e le mie radici, e se penso a dove sono arrivato e da quale posto provengo, mi viene da pensare che i nobel per la Pace dovrebbero darli a tutti quelli come me, che portano nel mondo una tradizione antica, fatta di operosità e voglia di vincere, che non si arrendono e vanno via, con le loro Samsonite da emigranti di lusso.Ma i problemi da emigrante rimangono, come ad esempio coricarsi la sera e pensare come risolvere gli eeventuali problemi che domani potranno presentarsi, e studiare mille modi di cavarsela, in ogni situazione.E l'incazzatura che rimane sempre, e che manda avanti la giornata.

Calabria, mediterraneo da scoprire.

domenica 25 dicembre 2005























BUON NATALE.

non si dice così?

giovedì 22 dicembre 2005

Favoletta Morale VI

Il bosco era freddo, la notte di Natale.Il toporagno si aggirava fra i pini carichi di neve, stringendosi nelle magre spallucce.La notte era buia, e nell'aria regnava quiell'odore di umido misto alla legna bruciata dei camini.Una luce sembrava brillare in lontananza.Una casa.Si avvicinò.Con la zampina fece in circoletto nel vetro ghiacciato, per sbirciare dentro.Una famigliola di marmotte stava allegramente cenando, con un enore alberello di Natale che troneggiava nel tinello.Si fece forza, e il suo sospiro si condensò in una nuvoletta ghiacciata.Bussò tre volte.
Toc Toc Toc.
La porta si aprì.Il toporagno sembrava uno scricciolo ricoperto di neve.La marmotta sorrise e lo invitò ad entrare.Lo fecero asciugare, gli diedero dei vestiti puliti e gli offrirono una lauta cena.
Andò a dormire sorridendo e il suo utimo pensiero fu "Come è bello il Natale".
Il giorno dopo il sole brillava nel cielo.Il toporagno uscì prestissimo dalla casa.
"Buon Natale, Mondo!"esclamò, mentre dopo circa 15 minuti la casa cominciò a prendere fuoco dopo una fortissima esplosione."Mai mettere la bottiglia di cherosene nel microonde, marmottine!"bisbigliò sorridendo il toporagno, e scrollò le spallucce, cercando di ricordare se prima di uscire aveva pisciato nelle scarpe di tutti o meno.

venerdì 16 dicembre 2005

Natale non è triste, Natale c'ha i cazzi suoi

Come ogni anno, i giorni prima delle feste di Natale mi riempiono di un sentimento strano: insomma , lo spirito natalizio non riesce a pervadermi.Niente.Non mi sento più buono.Nada.
Sarà perchè mi tocca lavorare anche di domenica da un pò di tempo, che i denari per i regali non mi va tanto di tirarli fuori perchè non ho bisogno di totem per dimostrare a una persona che le voglio bene( preferisco pagargli una robusta bevuta, il suo spirito sicuramente ne giova di più).
Faccio troppi lavori, tutti di natura diversa, da troppo tempo e comincio ad essere stanco.
Questo non mi impedirà di propinarvi una favoletta morale nuova.La sto elaborando tra un lavoro ed un altro.
Sarà il mio regalo di Natale a tutti voi lettori.Se, nel frattempo, qualcuno di voi volesse mandarmi una belle bottiglia di Cointreau per augurio, non disdegno.Il mio spirito ha bisogno di una ricarica.

Augh.

martedì 6 dicembre 2005

Please inflate here

Rido di gusto leggendo l'ultimo post del buon Jimenez.Al quale vorrei porre una domanda: non è che lei fa parte di questo club?
Evviva l'associativismo.

lunedì 5 dicembre 2005

Confessioni di una mente quasi mayhemica aka tu chiamale se vuoi deflazioni

Non vi interessi il merito, ma ieri una mi ha detto "Sei bravo nella teoria ma freddo nella pratica".
Per salvarmi, dico solo che Lei aveva delle manette di pelouche della fiorucci e io ho riso: cosa che ha avuto, inevitabilmente,effetti deflattivi su di me.

Sono salvo / 2

I white stripes con dylan si possono ascoltare qui

Sono salvo

Mi piacciono i White Stripes

Insegna a tuo figlio


Molto ho fatto e molto ho visto.
Abbracciato chi di dovere, e strangolato chi meritava.Camminato per strade vuote, con il sole e la nebbia.Bevuto caffè, aperitivi e torcibudella, da solo e in compagnia.Respirato la stessa aria di molte donne, e condiviso umori e passioni.Tornato molte volte da solo a casa, dove era in attesa un letto freddo, nonostante i tentativi di riscaldarlo.
Parlato con tanta gente, di ogni razza e cultura, lavoro ed estrazione sociale.Dato ad ognuno la chance di essere quel che si è e non di essere chi la gente vuole che sia.Baciato molte bocche, sapori diversi.Mostrato i denti quando si doveva e anche azzannato ,a volte.
Annaffiato fiori, cucinato piatti, apparecchiato tavole.Dormito in altrui letti, per piacere o per necessità.Non dormito in altrui letti in cui si avrebbe avuto piacere di dormire, alzarsi la mattina e in mutande aprire il rubinetto dell'altrui tinello per farsi un caffè.Fatto cose,ma anche no.
Sollevato pesi, avuto preoccupazioni.Scritto inizi di libri, racconti.
Succhiato altrui energie vitali, ma anche donata tanta della propria.Visto fidanzati litigare-ma non ci si impegnava a rendere felici l'altro?-e poi fare pace, con il sole che sbucava da una nuvola.Ho visto mogli fedifraghe e mariti becchi, passeggiare sottobraccio, felici sulla buccia, ma con il verme del sospetto divorarli-saprà?farà?-dal di dentro.
Ho visto mattinate piovose e pomeriggi domenicali infiniti.
Molte cose ho fatto e visto.
Ma il freddo resta.
Colonna sonora

domenica 4 dicembre 2005

Illugooglici

Libertà finta come sempre.
I bello è che l'ho trovato facendo unA ricerca su google e cercando quale parola? google, of course...

Elefantini buoni.

Io detesto chi si professa leale ai suoi ideali di gioventù, chi insegna agli altri il senso dei propri errori, chi afferma la continuità vanitosa del proprio circolare, piccolo ombelico che sempre se ne starebbe esposto al sole della storia, sempre abbronzato e seducente soprattutto per chi lo porta in giro.


Amo invece Sofri perché la sua continuità, il suo persistere, non sono effetti speciali dell’Io, sono di un’altra pasta, passano al contrario per le rotture e le lealtà necessarie all’integrità della persona e della sua relazione con gli altri

Tutto quello che riguardava il caso Sofri, dalla battaglia innocentista perduta a quella umanitaria, dopo che tutto il resto era andato perduto, a me sembrava evidente, solare, chiaro come era chiaro quel comportamento, quell’ostinato perseverare, quella svolta del “prigioniero politico”, quella lezione strana di pace nella rivolta, di conciliazione nella furia quieta e dolente contro il carcere, contro la condanna come diffamazione e la diffamazione come sigillo della condanna giudiziaria


Giuliano Ferrara

Ri -

In una città Ri-nascimentale cosa vuoi fare? Ri-morire?