giovedì 28 luglio 2011

Repeat "Vorrei cogliere quest'occasione per ringraziare"

Vorrei cogliere quest'occasione per ringraziare la macchinetta della moka e i cani che rincorrono le macchine. I film di kung-fu alle tre di notte, Murphy per la sua legge, un giro gratis, l'ecc. e l'eccetera eccetera. La morte del domani, l'esaurirsi del tempo, la nostra ricerca di un tempo nuovo, i sorrisi di cameriere di autostrada, gli occhi stanchi dei controllori di volo in aereoporti fuori stagione. Le colline, i campi, i campetti, le strade, gli stadi, le piste, e il ragazzo delle pizze a domicilio. Il saper come bilanciare. I perdenti, le mie ossessioni, la pace delle foreste sommerse, gli orgasmi delle spiagge deserte, l'eleganza dei cimiteri di automobili, l'eleganza dei parcheggi multipiano, la poesia degli hotel abbandonati. Tutti gli dei greci, non solamente quelli buoni, le montagne russe e una sveglia telefonica. Cosa sai, cosa non sai e chiunque si sia mai chiesto perchè. Le Dune Buggy, i pro e i contro, la teoria e la pratica. Il mare come olio, il kebab e l'odore dell'erba bagnata. I nodi ai fazzoletti, le cicatrici. Le precedenze. Le dimenticanze e le mattine pure. Le lattine, il peso piuma, il peso massimo, gli estremi e tutto quel che ci potrebbe essere in mezzo. Il potere che ha l'immaginazione di plasmare il mondo. L'arroganza, la strafottenza e il topolino che viene a prendere il dentino. I ponti, i corridoi, le passerelle. Darwin e i lacci delle scarpe. Chi sei, non chi potresti essere. Il saper perdere. Le scritte sui muri, il treno e l'andare un pò più oltre. La sfacciataggine e il vizio. F.L. Wright. Chiunque abbia avuto l'idea dei sottotitoli, i gemelli, i denti d'oro, le pantofole e i musei. La pazzia, la verita' dell'inesplicabile, il buon senso delle pietre, la follia dei fiori. Quel qualcosa ottenuto con niente, tutto ciò che hai, quel poco che da solo è già tanto e Katie Stuart. I noleggi video 24 ore, quelli che ne vogliono parlare e i biscotti a forma di lettere. Chi ha polso e chi l'equilibrio. Quelli che erano per una vita spericolata, il prima, il durante e il dopo. L'aprire la porta, il guardarvi attraverso, l'oltrepassarla. La lettera, la parola e la libertà di dire non me ne frega un cazzo. Una maglietta pulita. L'apprezzarlo o meno. Le scale, l'ascensore, il taxi e chiunque abbia seguito il suo corso fino alla fine. Chi non c'è più. Il telecomando, lo stravaccarsi sul divano, le vendite commerciali in tv, il come e il perchè. Quella ragazza che era sull'autobus stamattina, l'occhiata, lo sguardo e l'incanto. L'impossibilita' dell'esistenza, l'umorismo delle montagne, l'assurdita' dell'elettromagnetismo, la farsa della geometria, la crudelta' dell'aritmetica, gli intenti omicidi della logica. Un tentativo, il fallimento e il preoccuparsi ma fregandosene. Il tuo meglio e il tuo peggio. L' Ego, il Sè, la tua mente, il non disperare, il perdere la testa e i jeans larghi. La consapevolezza che non hai visto ancora tutto. Il deodorante, una scusa, la Terra e il primo uomo che un giorno guardò le stelle. Il libero arbitrio. I distributori automatici, i supermarket e gli alberi da frutto. Il fermarsi, un giorno libero. Certi animali (già sapete chi siete). La luce emessa dai videoregistratori nelle vetrine dei grandi magazzini, l'eleganza delle macchie d'olio sulle gondole dei 747 parcheggiati sulle piste catramate dell'aereoporto. L'inventore del cerchio, i tuoi piedi e qualsiasi posto dove ti vada di andare. Le mappe, i diagrammi, i codici, gli scacchi, i puzzle, gli orari aerei, le segnalazioni d'aereoporto. La realtà per quel che è, la verità, i giorni quando piovono rane e il sogno di volare. Il mistero e la malinconia di una mano, la gentilezza degli alberi, la saggezza della luce. Chiunque abbia deciso di dare delle regole, chiunque le abbia infrante, chiunque o qualsiasi cosa ci abbia mai ispirato.

lunedì 25 luglio 2011

Poesie

Scrivere poesie non è difficile. Difficile è viverle.


Charles Bukowski

lunedì 18 luglio 2011

sabato 2 luglio 2011

News from London

La mia assenza da questo blog si sta facendo patologica, ma come sempre ho detto " è come se ci fossi".Ringrazio il paziente elianto che sempre si prende cura di questa creatura un pò abbandonata.
Il problema è la cosiddetta "età adulta" e il carico di problemi che questa porta, in primis il lavoro e la famiglia.eh si perchè il sottoscritto ne ha formato una di recente, con tutte le pressioni e i problemi che comporta.
Siamo una generazione maledetta, sempre con cazzi, e io attualmente ne ho qualcuno di dimensioni gozillesche.
Ci si ripete sempre che ne verremo fuori, e di norma è così, ce la caveremo anche questa volta.