Non ci credo, si ripeteva con ossessione.Non ci credo non ci credo non ci credo.
Calpestò quello che era rimasto della sigaretta che teneva tra le labbra fino a poco prima di quella telefonata.Che era arrivata così, come i moscerini sul parabrezza lindo della tua auto nuova appena lavata.Svoltò l'angolo, con gli occhi semichiusi, quasi a trattenere il fiume di lacrime che si sentiva venir su dal petto.Entrò nella rosticceria cinese che si affacciava con il suo ingresso poco pulito e ornato di tendina multicolori pochi metri dopo.Oltrepassò il bancone, tirando dritto per la cucina.
Qui trovò Lenn-Li, il garzone, intento a rimestare la pastella nuova per i gamberi fritti."Dov'è tuo fratello?" chiese in inglese.La risposta fu un secco cenno del capo, ad indicare il magazzino.
Entrò nel magazzino, e Jun-Ken si voltò appena lui mise piede nella stanza.Lo sguardo del cinese chiedeva da solo delle cose.La lacrima che rigava la guancia di Tony era la risposta a molte di quelle domande.
Jun fece cadere la scatola di noodles che aveva fra le mani, e abbracciò forte Tony.
"Non essere SANKEN, vedrai che ce la farà..." disse Jun, battendo ritmicamente i palmi sulla schiena di Tony.
I singhiozzi risuonarono tra le casse di involtini primavera disidratati e spaghetti di riso.
Tony si staccò da quell'abbraccio, si asciugò le lacrime con la manica della sua giacca nera, estrasse una pistola da dietro la schiena ,la puntò dritta alla pancia di Jun e fece fuoco.
"Sei stato tu e gli stronzi di amici tuoi.Non vi scendeva il fatto che Lin stesse con me che sono americano.Ti è piaciuto violentarla, eh stronzo?".Il cinese era troppo impegnato a tenersi la pancia e ad arrestare il torrente di sangue che fuoriusciva per rispondere.Tony gli puntò la pistola alla testa e fece fuoco di nuovo.Il colpo fece schizzare materia cerabrale sulle casse di spaghetti di riso."Avranno un sapore meno del cazzo,da oggi."Si girò rapidamente, e passando per la cucina la trovò stranamente vuota.Una lacrima ancora si faceva strada tra gli schizzi di sangue del cinese che Tony aveva sul volto.Si asciugò nuovamente con la manica della giacca, e si fiodò per strada, riponendo dietro i pantaloni la pistola.
lunedì 11 ottobre 2004
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