"...mi sforzai di non pensare a lei e per questo non pensavo ad altro che a lei."
e lo so che non dovrei che l'esperienza insegna e tutte queste stronzate così. ma alla fine conto solo io e quello che so fare e, più praticamente, quello che sono. vestire il vestito migliore e non essere un sinnerman. far finta che siamo nel settembre del millenovecentonovantanove. far finta di non pensare a lei. alla sua figura un pò così e a tutte le volte che l'ho vista e non ho avuto il coraggio di fermarla. a tutte le volte che l'ho aspettata e sicuramente non sarà lei. ma oggi non importa che il cielo non è azzurro. cercare i modi garbati e le parole giuste. cercare di prolungare la cosa e non sapere quello che si vuole. o forse saperlo e fare finta che non è importante. avere giusto un paio di ore. il tempo non esiste. alla fine è solo una convenzione. come tutto, del resto. chiedermi perchè il mio cuore batte forte e dispiacermi per la finta pizza da asporto ordinata ieri solo per riuscire a rubare un piccolo appuntamento con lei. una scusa come un'altra solo per riuscire a parlarci qualche minuto e vedere come va. sentirmi me stesso con tutto quello che ne consegue. fare la cosa giusta, prosaicamente parlando. non pensare. cosa impossibile. le cose impossibili non esistono, dice qualcuno. ed io sono talmente stupido da crederci.
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