domenica 23 gennaio 2011

Anelare.

Un'ora e venti dopo che decidi di dire
-ok, ora vado, faccio l'ultimo shot e poi vado via.

poi fai l'ultimo shot, l'ultimo cocktail e poi vai via davvero.
e poi ti chiedi un sacco di cose sulla tua vita. ti chiedi cosa devi fare, cosa devi indossare per il dì di festa e cosa ti piacerebbe indossare ogni giorno.

se vorresti che ogni giorno fosse tranquillo e pacato con tonalità pastello come hai adesso, o se vorresti che ogni giorno fosse tinto di tinte vivaci ed incongruenti come ad esempio, giusto per fare un esempio, giusto giusto un esempio, nero e giallo. che si sposano alla perfezione violentemente. oppure arancio e blue, meno violentemente. o altre tinte varie, così composte.

eppoi però mi ritrovo in certe, chiamiamole feste, chiamiamole serate, in cui ci sono anche alcune. alcune che mi rapiscono lo sguardo e l'anima, ma io so che non mi potranno mai dare nulla, se non qualche attimo di infinito che poi trova il tempo che trova.
mentre io, invece dell'infinito, cerco l'eterno. e c'è una gran differenza tra le due cose. tra l'infinito e l'eterno, dico. o almeno credo. o almeno cerco. si. ma mi sono anche in un certo qual modo seccato e stancato di cercare questo eterno infinito in tacchi alti e trucchi pesanti e.

e forse per questo, anelo ancora mio malgrado la fortuna.ta. anelo lei ed il bene che prova per me. bene che fa rima con amore. per quanto ne posso, ad oggi, capire.

il problema grande, il problema grosso. il problema immenso è che. il problema è che devo capire quello che voglio. quello che anelo. quello che, forse, mi mantiene tranquillo.

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