sabato 5 febbraio 2005
Tesoro stai dormendo?No, mi abituo a morire.
Passo svelto.Movimento di tacchi.Veloce.Avanti, indietro, avanti.Tic tic tic.L'aria odorava di umido, aveva piovuto da poco.Il sole baluginava da dietro le nuvole, cercando di asciugare l'asfalto.
Andava di fretta, quel giorno.Avrebbe mancato l'appuntamento, sennò.Attraversare la strada, inveire con rabbia all'automobilista distratto di turno.Andare veloce.Tic tic tic.
Si accese una sigaretta, e la strinse piano fra le labbra, altrimenti il rossetto si sarebbe sbavato.Aspirare forte, sentire il bruciore nel petto, espirare.
Tintinnio di campanello all'entrata del bar.Sedersi al tavolo all'angolo sinistro.
Aspettare.
Altra sigaretta.Desidera qualcosa, si un martini dry, grazie.
Campanella della porta.Lui entra.Tavolo angolo destro.
Occhiate, cenni.
Mi scusi, dove è la toilette?In fondo signora, la porta bianca.Grazie mille.
Aspettare.
Due colpi alla porta, tosse in risposta.
Lui entra.Bacio.Tlac, serratura della porta.
Ansimi, baci profondi, mutandine che frusciano contro mani rapide.Gonna che si alza.
Ansimi, attimi che durano ore.
Ricomporsi.Esco prima io, tu rimani dentro 2 minuti.
OK.Mi telefoni?
Vediamo.Ciao.
Campanella della porta.
Canzoncina polifonica del cellulare. Si tesoro, adesso arrivo.No, il pane prendilo tu, ci vediamo a casa.Baci tesoro.
Campanella della porta.
Tic tic tic, ma più leggero.
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