domenica 7 novembre 2004

uno

abito in uno di quei quartieri tra il centro e la periferia e per andare in centro prendo sempre l'autobus numero 1,di solito fra le 8:00 e le 8:20 del mattino. Le buone abitudini - prendere l'autobus in una città è una buona abitudine nonostante le stronzate sul disservizio pubblico (è meglio il disservizio delle code in auto???) - conducono ad un punto di vista favorevole. Soprattutto in autobus: guardare la città senza preocuparsi di seguire la direzione del moto,cosa che in auto non capita; viaggiare con la protesi del walkman; trovarsi dei compagni di viaggio senza la necessità di odiarli - come capita fra automobilisti.
Ma saremo compagni di viaggio ? Noi dell'uno a volte ci riconosciamo, ci sorridiamo per cui, vedrai ( quel vedrai pronunciato come si pronuncia a Firenze).
La ragazza con la sciarpetta rosa che legge il giovane holden: è una copia spiegazzata per cui o lo rilegge o è un prestito di uno o più lettori accaniti;scende al duomo, come me.
Il ragazzo appena pubere con lo sguardo liquido che legge dei raccontini di fantascienza e una volta tanto spolvera il suo volto dalla peluria del tredicenne.
Il ragazzo con i capelli sparati che studia al michelangelo e ripete sempre la divina commedia.
Una ragazza che studia anche essa al michelangelo e si chiama LAVI - almeno così a caretteri cubitali è scritto sul suo zaino - e che a volte ha i capelli liscissimi e profumati di shampoo alla pesca.
La ragazza bionda anche essa con il walkman e che a volte si regge a stento: sono i giorni tristi in cui ha lo sguardo perso....sarà una delusione d'amore ? (noi dell'uno ci preoccupiamo gli uni degli altri...)
Noi dell'uno ci sorridiamo.

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