venerdì 31 marzo 2006

Puru a nu canu

No comment.

Do widzenia

Noto con piacere il ritorno su queste pagine del buon Jimenez, che ci delizia con la sua prosa.
Elianto invece è alle prese con la primavera.Barbanera consiglia: attento alle allergie.
OKOK stavo scherzando.

In altre rantolanti e prostatiche nius:

Ieri sera sono stato sottoposto alla ennessima distruzione psicologica da parte di una amica che mi ha confessato che le piaccio e che sono bello ecc ecc.
Io le ho manifestato il Mayhem-pensiero , ma siccome l'ho vista perplessa non mi sono sentito di farle gustare il mio pacchetto di patatine PAI ( io che ne ho provate tante...).Una limonatina di consolazione.Avvertita della mia tendenza alla Siffredi lei si è ulteriormente perplessa e un tantino contrariata.
Io volevo solo esserle amico.Al limite una robettina sportiva ma poi amico.
E' un reato?
BAH.
Se nè è andata con la nuvoletta nera col fulminino sulla testa.Non penso il rapporto sarà recuperabile.Bruciata in 10 giorni.
Complimenti , Mayhem, un vero genio.
Prima di andare a dormire ho fatto una serie di foto goliardiche col telefonino alla mia erezione facente funzione di attaccapanni.Posterò qui la foto di una pesante giacca di velluto.Mi sembra opportuno, un pò di umorismo.

Un regalo: qui album a profusione, di quelli che ci piacciono a noi, e specie a Jimenez.

E poi non dite che non vi penso eh.

Dalla Cambogia è tutto, a voi studio.

lunedì 27 marzo 2006

e c'è odore di primavera

e c'è odore di primavera in questi giorni quando esci alle sei e mezza , le sette dal Brunelleschi che hai appena finito, per oggi, e c'è ancora il sole e quindi luce. solo questo.

sabato 25 marzo 2006

sulle ammmericane e le franzzesi.

firenze 23 marzo 2006



e mentre si sente ancora il freddo in queste giornate fredderelle di marzo. si sente ancora il freddo ed io non me ne curo. tanto è vero che mi vesto leggero e festa qualunque sia la temperatura centigrada fuori.

ed alla fine a volte esco anche la sera e mi ritrovo a fare il pieno di vacuità in certe feste americane. dove si potrebbe stilare una lista in base all'americaneità, se mi si perdona la grammatica. alcune davvero americane nelle ossa e nelle movenze, più che un' americana, un'americanata, se mi si perdona ancora.
ma non è facile descriverle queste ragazze americane che vedi in loro le vere teenager dei telefilm che passavano e passano su italiauno e retequatto. tutte che parlano ad uno stesso modo e si vede che davvero che sono straniere. tutte bellissime. nei colori che le dipingono delicate e con una femminilità che va a braccetto con la leggerezza mentale spinta. e proprio per questo irresistibili. la disponibilità che aumenta il tesoro.

e però, a costo di essere banale, vuote. probabilmente vuote per gente come noi che alla fine non le prenderemmo mai in giro. ma piene di altri versi come la creatività, anche se questa è un'altra storia. e mi piace ripensare a quello che mi ha raccontato jimenez. le storie con le americane non durano, è difficilissimo che durino. (e glielo raccontava in confidenza uno che mi sa che ce la comanda.)

e poi però ci sono le mosche bianche.
si, ci sono anche loro anche se sono poche. ed io che avevo creduto di averne presa una, una volta. ed ora ne porto il ricordo nel cuore. se solo fossimo su tralfamagore. invece siamo al JFK. e mi piace pensare a lei come una mosca biancha e a un livello diverso da tutte americane ubriache. come in a silent way di miles davis.

e mentre chissà quanto ci vorrà perchè la mosca l'aila (4 lettere orizzontale) non mi infastidisca i pensieri. appunto perchè non mi caga per un cazzo. che è arrivata come una bomba proprio quando meno te lo aspetti come una bomba. con gli occhi turchese profondo. e vabbè. che ci vuoi fare? la bellezza è sua.

e tutto torna e tutto va. mentre io non riesco a tremare. mi invaghisco di una che con le americane davvero con c'entra niente ed è italiana. conosciuta semplicemente in biblioteca. e di una bellezza che. ma non è questo il momento.

mentre a via panicale è normale se suona un allarme alle due e venti di notte. nessuno si sveglia nessuno si agita. tanto poi smette. infatti.

e si incontra anche gente interessante tra 'sti americani. come nic. un ragazzo con una barba tagliata assurda che ci siamo messi a parlare di guerra e poi il discorso è caduto su mattatoio numero 5. e via discorrendo.

-_- -_- -__-

e dato che continuano ad essere giorni violentissimi questi, vorrei cogliere l'occasione per postare una cosa che volevo postare da un sacco di tempo ma causa pigrizia non l'ho mai fatto (credo).
questo era quando c'era agathe (che è un'altra cosa ancora rispetto a tutte le altre). ed agathe è la donna più bella del mondo.

------------
+++++++++++++++++
-----------------------------------------
+++++++++++++++++++++++++++++++

***
firenze lunedì 5 luglio 2004
+ - =
mentre ne fai un'altra delle tue.

domani c'è il compito di scienza.

se lo passi sei davvero architetto.

agathe è la donna più bella del mondo.

non ho visto agathe oggi.

l'ultima volta che ci siamo visti ci siamo baciati.

quattro giorni fa.

mentre ascolto sempre lo stesso pezzo suonato al pianoforte.

sia annalisa che agathe suonano il piano.

lo suona anche ferro.

io suono la tastiera.

del computer.

mentre sono innamorato.

fa caldo e non ho voglia di mangiare.

domani c'è il compito di scienza.

che non vuoi passare perchè vuoi pensare ad agathe.

i miei mi caccerebbero di casa all'istante

che bella che sei con il vestito estivo tutta di bianco vestita.

io che cerco di organizzare la mia vita sempre e comunque.

io che in questi giorni prima di scienze non mi andava di oragnizzare questo esame.

se lo sanno i miei mi cacciano via.

magari il processo.

all'intenzione.

per una cosa non mia. ci vuole sangue freddo. lo stesso.

sarà stata la data del processo e poi sarà stata agathe.

sarà stata la vita.

sarà stata agathe.

ciò in cui credo.

vorrei andare al mare.

ma ad amantea non qui che fa schifo checchè ne dicano tutti.

non mi piacciono le piscine.

sono contronatura.

la grecia ha vinto l'europeo da sfavorita.

io mi sento un pò la grecia.

e lo dicevo prima della partita e lo dico anche ora che la grecia ha vinto.

infatti tifavo grecia.

perchè mi sono innamorato di nuovo?

è luglio, annalisa stasera verso le undici e mezza mezzanotte sarà stata sul lungomare sulla solita mattonella insieme alle stesse persone dell'anno scorso.

di due anni fa.

di tre.

dell'anno prossimo.

l'anno scorso di questo periodo ero qui a scrivere per lei.

ho la gamba sx malconcia

domani c'è lo scritto di scienza.

la vita è indomabile.

oggi ho mangiato un kebab a pranzo

due pezzi di pizza a cena

voglio invitare a cena agathe mercoledì che darà il primo esame.

a cena in ristorante.

e se portasse sfiga la cena?

come in america come in puglia

mah

sono giorni violentissimi ed immobili questi.
***
+++++++++++++++++++++++++++
-------------------------------
+++++++++++
------------

mi sono tuffato nel fiume e cosa ho visto?
angeli dagli occhi neri nuotavano con me,
una luna piena di stelle e auto astrali,
tutte le cose che vedevo di solito,
tutti i miei amori, erano la con me.
Nothing to fear, radiohead
******************************************


commenti?

venerdì 24 marzo 2006

lettere di gommapiuma / assenza di vento

oggi c'è stata assenza di vento, i remi sono scivolati con garbo ma con una punta di tristesa(si con la"s") nell'acqua..che non si è incazzata nè increspata...solo che l'odore di salsedine è stato troppo forte...un'odore di migranti e profondo sud...
troppo forte
sono sceso

lettere di gommapiuma / oregon

oggi ripensavo a quando abbiamo fatto quel viaggio negli stati uniti...
quando da las vegas abbiamo preso una jeep e non siamo andati in California ma nell'Oregon, attraversando il deserto del Nevada di notte; mi ricordo quando ci siamo fermati a guardare le stelle e ti ho fatto vedere la costellazione di Orione: Betelgeuse e Bellatrix ti sono piaciute molto; una rossa rossa, una stella piena di gas in subbuglio...
l'altra fredda, una stella piena di acciaio...
poi ti ho indicato le Pleiadi, quell'ammasso di stelle che si vede proprio accanto ad Orione; e tu hai detto che tutte quelle stelle alla rinfusa ti facevano tornare in mente la testa arrufata di una donna dopo uno schampooooooo
poi sei tornata in macchina...forse avevi freddo...ascoltavi battisti in macchina, il tuo canto libero
io perso
nelle
stelle,
il mio svolgimento,

tutto in pace con la mia
d
e o
t

poi ci fu un'esplosione di grilli e fuochi nella notte e quel posto così arcaicamente moderno fu sconquassato da un tremito profondo...forse era la vita che l'aveva abitato con rispetto senza usurparlo...forse erano gli spiriti degli indiani seminole incazzati dalla mia interpretazione di light my fire dei door..sai jim morrison aveva sangue seminole per parte non so di chi, si dice...
lo sconquasso continuò fino all'alba nell'oceano e tu stretta e verginale accucciata sui sedili dell'auto e io cisposo di guida con gli occhiali e tirato di caffè americano
ti piacque l'oceano...freddo...il pacifico è il più freddo di tutti...si dice...e constatammo.
alla fine ballammo...io ti cinsi la vita e ci guardammo negli occhi e ti baciai i lobi delle orecchie...i liubeschi lobi che hai...liubeschi perchè di lubecca tu e il tuo sottofondo e soprapieno east (there's a feel that i get...)...
oriente ->>>>>>

giovedì 23 marzo 2006

lettere di gommapiuma / qui che nella

qui che nella cucina di questa casa in cui le streghe dormono io però ancora guardo gli schisti della luna sulla cenere dell'ultima sigaretta...
io che sono appena rientrato da stamane alle sette...
io che anche se ho passato una serata in compagnia ti penso...
penso ad una ragazza con il volto illuminato dalla luna, a metà...
penso al lato oscuro della luna e non mi fa paura...non è oscuro, è in ombra, come il volto di quella ragazza..ovunque essa sia: a zzzzzzzz, a xxxxxxxxxx, su un treno, sui suoi aerei personali
io che penso che domani sarà di nuovo di fretta, che stasera ho solo bevuto e non cenato... non ho pane a casa e signu ngamatu
che domani ascolterò le stesse canzoni nel traffico e sarò veloce ma ancorato al mio libro di preghiere...
io che sono di pancia
stasera sono uscito in gruppo...c'era anche una ragazza cui so di piacere...è anche carina...qui che nella mia testa c'è lei che cammina accanto a me e parla ed io non ascolto, ascolto fino alla bocca dello stomaco...poi le sue parole si perdono...
lei con quel ritmo zingaro di occhi e mani ed io che penso a yyyyyyyyyyyy...ai suoi bracciali se ne ha adesso addosso...penso che il mio desiderio più grande sarebbe toglierle gli orecchini senza farle male
oggi pomeriggio ad un certo punto senza che niente la provocasse ho avvertito una botta di tristezza; ma era fuori di me...ho sentito un'increspatura ed ho avvertito che era un tuo momento di tristezza che rimbalzava fino a me
spero tanto tanto di sbagliarmi... qui nella mia stanza affumicata dai raggi della luna,con le braccia protese ai lobi delle tue orecchie, il tuo profilo nell'ombra e le mie mani leggere ti sfilano gli orecchini...
poi nient'altro

martedì 21 marzo 2006

Corsa a mano armata/3

Ma non durò a lungo.Meeting di atletica di Padova.L'inizio del mio declino.
Controllo antidoping positivo.Un giornalista della Gazzetta di Padova presente.
Squalifica con articolo sullo sport del giornale il mattino dopo.
Il mio preparatore si arrabbiò moltissino, dicendo che ero stato ingenuo, che dovevo sostituire l'urina con quella falsa che mi aveva dato lui.Io a spiegare che in bagno mi aveva accompagnato un tipo dell'organizzazione, che i controlli erano stati severi.Lui mi disse che in pratica ero fottuto, che ero sporco.Anche se non prendevo nulla, se avessi vinto tutti avrebbero
sempre sospettato."Dopato una volta, dopato per sempre" ripeteva.Mi ci addormentai la sera, con quella frase che mi rimbobava nel cervello.Mio padre si arrabbiò moltissimo vedendo il giornale, mi disse che era preoccupato per me, che dovevo tornare a casa.Mia madre piangendo singhiozzava "mio figlio, drogato".Una tortura.
Mollai il preparatore prima che mi mollasse lui.Aveva già preso sotto la sua ala un altro giovane promettente.Io ero già vecchio.
Tornai a casa, per un periodo di riposo.Mi allenavo comunque tutti i giorni, e duramente, ma senza pillole non facevo tempi da gara, se mi fossi permesso il lusso di rientrare avrei fatto solo figuracce.Il mio fisico si era abituato a quella roba.
Correvo sotto la pioggia, da solo, con la musica nelle orecchie.Mi allenavo per qualche piccola gara amatoriale, dove mi iscrivevo come ospite, per prestigio.Vincevo, ma non contava nulla.A un ristoro, sentii due ragazzi commentare la mia vittoria con le parole "chissà cosa ha preso, stavolta".
Non ce la facevo a riprendere.La depressione mi stava rodendo dentro.La mattina faticavo ad alzarmi.Sempre stanco.Sempre affaticato.Ero finito.
Cominciai a drogarmi.Avevo un bel pò di soldi da parte, e una marea di falsi amici.Cene, serate, droga.Una routine.
Solo.Mi sentivo spesso solo.
Dopo 1 anno di questa vita, fuori dal giro delle gare, gonfio come una botte per la droga e gli psicofarmaci (esito di un blando tentativo di uscirne fuori),ero l'ombra di me stesso.E senza una lira.
Con la voglia di droga che mi divorava.Il mio fisico da sportivo era diventato quello di un tossico.
Non avevo il coraggio di prendere soldi in casa nè di chiederne ai miei.Dopotutto, ero ancora un bravo ragazzo, ma mi servivano soldi.
Conobbi un tizio,figlio di un operaio che trafficava di tutto.Una rapina, mi disse.Vuoi i soldi, vatteli a prendere.La pistola te la presto io.
Ero in astinenza marcia, imbottito di farmaci.
Accettai.
Cominciai dai tabaccai dei paesi vicini.Colpi da 2-300 euro.Rapido, entravo col passamontagna calato, arma in pugno.Dopo, correvo via a piedi, ero imprendibile tra i vicoli e mi dileguavo nelle campagne.
Era maggio.Avevo messo su un pò di soldi, mi servivano altri 500 euro e potevo stare tranquillo per un pò.L'adrenalina delle rapine mi stava consumando, il cuore sembrava mi uscisse dal petto, neanche nelle gare andavo così forte.Un razzo.
Ragiunsi col treno un paese un pò più lontano.Mi sembrava sicuro.Avevo notato una tabaccheria ben fornita, faceva un sacco di soldi.
Presi il passamontagna dalla tasca , lo indossai a mò di berretto.Pistola in tasca.Mi avvicinai, lo calai velocemente sul viso ed estrassi la pistola.Entrai.
Rapina fu l'ultima parola che dissi.Quando mi avvicinai alla cassa, il tabaccaio si mostrò agitato, mentre apriva il cassetto dei contanti frugò rapidamente sul fondo.Estrasse una pistola E MI SPARO'.
In testa.Caddi indietro, e avvertii il tonfo del mio corpo sul pavimento.
Non morii subito.Sentii la moglie del tabaccaio urlare "che hai fatto!!!!", vidi lui avvicinarsi e togliermi il passamontagna.Mi riconobbe immediatamente.Ero famoso, da quelle parti.
La vita mi scivolò via come seta dalle mani.
Il mio ultimo pensiero andò alle lacrime silenziose che avrebbe pianto mio padre.E ai titoli dei giornali.Poi, silenzio e buio.


Dedicato a Marco Pantani.Ci hai regalato sogni, noi ti abbiamo restituito incubi.Grazie, pirata.

domenica 19 marzo 2006

mentre l'alba di un sabato mattina

mentre l'alba di un sabato mattina dura fino alle quattro di pomeriggio. e cosa importa dal momento che è sabato? e penso a come è bizzarra la vita e a come si diverte ad incastrare le conincidenze con la realtà e con il cuore e la mente. e con via laura che la mattina presto non c'è nessuno. due rubini azzurro mare. un accento un pò così. e si, hai gli occhi belli. pure tu. e così via. mentre fuori le cose continuano ma per oggi io lascio fare. mi sarò innamorato nuovamente. il nome di quattro lettere e la bellezza infinita. diversa dalle altre. mentre nel phone center da dove sto scrivendo ora questo post mi si affaccia sul braccio una bimbetta indù di due anni forse e mi sorride. ieri sera ho trascritto il testo di be my baby delle ronnettes (che badate bene signori e signorine soprattutto, che non è il pezzo di dirty dancing, film che deploro, ma bensì è il pezzo iniziale di mean streat, film che adoro, ne parlavo con jimenez ieri sera tra l'altro...).dicevo del testo... molto bello. poi lo posto. se ho tempo. se avrò voglia. mentre mi sento come il protagonista de Il Diavolo In Corpo di Radiguet Raymond quando, dopo il primo incontro con lei dice una certa cosa ovvero che nei giorni seguenti si sarebbe forzato di non pensare a lei e proprio per questo non avrebbe pensato che a lei. e vabbè...
e sono giorni violeti questi.

martedì 14 marzo 2006

Così è la vita



una nota piccola piccola.

se non lo avete mai letto vi consiglio vivamente Mattatoio n.5 di Kurt Vonnegut. In questi tempi pazzi sembra davvero che.

Vabbe' leggetelo e poi mi dite.

costa poco e si trova dappertutto. e magari lo avete gia' letto anni fa ed io sono in ritardo come sempre.

così è la vita.

saluti.

lunedì 13 marzo 2006

Sometimes

Oggi mi sento veramente una merda.
Aver passato il weekend con Jackie ha riaperto vecchie ferite che pensavo fossero rimarginate.Il calore del suo corpo mentre dormiva mi ha riscaldato il cuore.
Ma mi ha fatto sentire ancora più solo.
Sto invecchiando giorno dopo giorno,il mio specchio la mattina trasmette una immagine reale di quello che il mio modo di vivere sta facendo alla mia faccia.
Sto vendendomi la vita dietro un sogno, un ideale.Ne varrà la pena?C'è qualcuno che mi parla di fedeltà.Ma se a malapena io riesco attualmente ad essere fedele a me stesso, alle mie idee, al mio pensare di non dover svendere la mia libertà per un piatto di lenticchie(o qualche camicia stirata)...
Mi sto sentendo veramente solo in questo periodo, spero di resistere.
E' una vita che sto resistendo, quando finirà?
Resistere.Esistere.A tutti i costi.
Io sto pagando quello più alto.
Una cosa però mi ha fatto stare bene.
Ero con la mia amica al giardino dello Zodiaco a Roma, e chi ti vedo?Vincenzo, quello che mi ha fottuto una pseudo-fidanzata oramai 6 anni fa.
Era con un'altra, si saranno lasciati con Alessia deduco.Lo guardo bene.Dopo un pò lo chiamo per nome e cognome, lui mi dice"sei cambiato tantissimo" avrei voluto rispondere:" si lo so, anche tu, sei ancora più grasso e hai dei capelli bianchi anche se sei più giovane di me" ma il vento della superiorità estetica ha smosso i miei capelli brit-pop,disturbando la mia cattiveria.