lunedì 21 marzo 2005

E tu, non pienz a mme

"...e poi, amore, sono andato con Alessandro, te lo ricordi Ale no?Ecco, ti dicevo, sono andato con lui a fare spese i quel negozio del centro, sempre il solito, con la commessa bona, che appena vede Ale si scioglie tutta e gli farebbe misurare perfino il registratore di cassa...io ho comprato un bel jeans a vita bassa, come quelli che piacciono a te, così quando usciamo insieme tutte le tue amiche dovranno dire ma che bel culo che ha Roberto, che donna fortunata che è Cristina...bhe poi ho comprato anche una bella maglietta rossa, di un rosso fuoco, che se la metto è stretta stretta e mi si vede il fisico, eh lo sai che è da un pò che vado ad allenarmi, così poi sulla spiaggia non mi diranno più ma insomma , guarda Cristina, è una modella e te, te mi sembri un tricheco!.Ti dicevo, poi siamo usciti da 'sto negozio qui, aperitivo veloce e poi cena fuori, con altri amici di Ale...però non essere gelosa eh tutti sposatissimi e fedeli...poi nanna a casa, con il letto che senza di te è proprio freddo freddo..."
Pronunciò queste parole con la voce un pò rotta, che l'emozione e le lacrime cercavano di farsi strada nel cuore e tra gli occhi.

"Signore, mi dispiace, ma l'orario di visita è terminato.Deve uscire, tra poco passa la visita dei medici",disse l'infermiera, imbarazzata e a voce bassa.

"Ti devo lasciare Cristina, però mi raccomando..lo sai che ti amo?"e sorridendo le baciò le labbra lievemente, carezzandole una guancia.

Uscì dalla stanza, e incontrò il dottore che si preparava per la visita.

"Che mi dice, dottore?" chiese rauco.
"Che le dico signore...lo vede lei stesso.L'incidente è stato grave, il brutto è passato, siamo qui nella speranza che si risvegli...stiamo facendo tutto il possibile, le cure giuste, speriamo l'edema cerebrale si riduca presto..."
"Grazie dottore, molte grazie, arrivederci" biascicò.

La guardò un'ultima volta attraverso i vetri, con i lunghi capelli castani sciolti sul cuscino, con tutti quei tubi che le entravano e uscivano dal corpo, e gli tornò in mente il bacio che le aveva dato sull'uscio quando lei quella sera maledetta se ne andò per tornare a casa sua.

Una lacrima salata gli percorse la guancia, bagnandogli la maglietta rossa.



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