sabato 17 aprile 2004

Ed è, E sto, L'altro

E mentre qui sotto succede di tutto. Panicale. Potrebbero benissimo concentrare le ultime tre lettere “ale” in una o bella tonda. Che renderebbe bene l’aria che si respira qui a tutte le ore. Panico. Come oggi pomeriggio che c’era un disperato che gridava ad un nero di andare a fare in culo e di ridargli i soldi della droga ecc. e si mette ad urlare, giuro, testuale “quell’uomo mi ha venduto cento grammi di cocaina!!” e poi si è messo a correre mentre un paio sbucati chissà da dove lo inseguivano e poi lui correva tutto impacciato (e secondo me un po’ fatto) e dopo aver inciampato è caduto rovinosamente a terra. Poi sono rientrato. E dopo un po’ sento altre urla ed allora mi dico eccheccazzo non si può mai stare tranquilli qui… e mi affaccio e vedo che sempre un po’ goffamente, tre peruviani ubriachi lo prendono a calci…. Eppoi nulla. Arriva l’ambulanza a soccorrerlo e i caramba a prenderselo.
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Ed è stata una giornata chiara oggi. Anche se mi sono svegliato con un certo mal di testa causa sbornia con vomitata acclusa della notte scorsa. Dovevo vomitare che era un anno e mezzo buono.
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E sto marcando stretto una che mi fa impazzire e stasera si torna a quel locale dove dovrei incontrarla che c’è un mezzo appuntamento. E mi porto un amico vecchio che mi ha chiesto se mi può fare da spalla. Ed io onorato e contento ho accettato subito l’aiuto. E dato che comunque sia la vita va avanti comunque, mi porto anche un amico nuovo che con la sua naturalezza mi fa morire. E non so se saranno rose o saranno solo spine ma va bene comunque. Che, per tornare all’inizio del post e facendo un certo volo con i pensieri che non c’entra un cazzo ma mi tolgo lo sfizio, “ale” rimane il solito finocchio su moto. :-)
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L’altro giorno mi ha chiamato la darketta. Mi ha chiamato addirittura. E di tutta la telefonata la parte più importante in un certo qual modo è stato quando mi ha detto che non devo essere così perché le persone intorno a me poi si offendono. Ed io in tutta franchezza e naturalezza le ho risposto che le persone che ci stanno intorno le scegliamo perché ci va e basta. Senza nessuna costrizione. Nessuno è obbligato a stare con qualcun altro. E a chi non vuole stare con noi tanti saluti a casa, quella è la porta per uscire.

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