martedì 13 luglio 2004

Riflessi


Il viaggiatore finì di morsicare quello che restava di un tramezzino, quando dagli altoparlanti arruginiti della stazione uscì gracchiante l'annuncio del suo prossimo treno.Si guardò intorno, con aria stanca.Spolverò i vestiti, e con le mani tolse la polvere che gli si era accumulata sulle scarpe.Gli venne come al solito un groppo in gola, e una lacrima gli solcò il viso oramai inespressivo.Erano più di tre mesi che vagava per stazioni , paesi, città.Incontrando gente nuova , gente che non rivedeva da anni, gente strana. Cercava di portarli tutti nel suo cuore oramai sfiancato, indurito come fosse cuoio.Ogni volta che ripartiva, pensava al motivo che lo aveva spinto a partire , a iniziare quel suo lungo viaggio.Era questo che gli faceva salire il groppo in gola, che faceva scorrere le lacrime.Passò davanti alla vetrina del bar, e specchiandosi vide che la sua giacca era oramai logora e sporca, e il suo viso era ricoperto da una barba che non aveva mai avuto in vita sua.I capelli erano lunghi e arruffati.Non si riconobbe, ma si sforzò di familiarizzare con la sua nuova immagine.Possiamo essere chi vogliamo, alla fine pensò, strattonando la valigia.Salì sul treno in partenza, con la barba umida di lacrime, ma uno sguardo di ghiaccio negli occhi.

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