sabato 30 aprile 2005

Mah, io sono Felice a Campora...

la musica tradizionale viene da leggende, Bibbie, pestilenze e tratta di verdure e morte. Nessuno riuscirà a uccidere la musica tradizionale. Tutte queste canzoni che parlano di rose che crescono dal cervello della gente o di amanti che in realtà sono oche e cigni che si trasformano in angeli, non moriranno. Sono tutti questi personaggi paranoici, che pensano che stia per arrivare qualcuno a rubargli la carta igienica, sono loro che moriranno. Canzoni come “Which Side Are You On?” e “I Love You, Porgy” non sono canzoni folk, sono canzoni politiche. Sono già morte. Ovviamente, la morte non è accettata molto universalmente. Voglio dire, viene da pensare che gli autori di musica tradizionale siano riusciti ad estrapolare dalle loro canzoni che il mistero è un fatto, un fatto tradizionale. Io ascolto le vecchie ballate, ma non andrei a una festa ad ascoltarle. Potrei darti descrizioni dettagliate dell'effetto che hanno su di me, ma probabilmente qualcuno penserebbe che la mia immaginazione sia impazzita. Mi diverte da morire il fatto che la gente abbia la costanza di pensare che io godo di una qual immaginazione fantastica. Fa sentire molto soli. Comunque, la musica tradizionale è troppo irreale per morire. Non ha bisogno di protezione. Nessuno la può colpire. Quella musica contiene l'unica morte vera, valida, che oggi si possa tirar fuori da un giradischi. Ma come tutto ciò che è molto richiesto, la gente la vuole possedere. Ha qualcosa a che fare con la purezza. Penso che la sua mancanza di significato sia sacra.B.D.

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