mercoledì 26 settembre 2007

HARDT CORE

incipit
dato che questo blog è frequentato poco ma bene.

dato che noi le nostre lettere le potremmo attaccare ai muri.

dato che la vergogna è di chi ruba.

dato che i paletti.

dato che ogni riferimento a persone e a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

dato che mi piace la parola condividere.

dato che io non voglio dimenticare niente.

dato che a volte bisogna dimenticare.

dato che non voglio confondere i giorni con i chilometri.

----------------

tre settimane che ti cambiano la vita.

scendo ad amantea. ho bisogno di riposo. troppe cose sono successe negli ultimi sei mesi. tesi, esame di stato, lavoro iniziato. sono tre complementi oggetto che poi racchiudono un sacco di cose. ho bisogno di una vacanza. tre settimane basteranno? credo di si. scendo ad amantea, faccio un sacco di mare, un sacco di sonno, un sacco di uscite, gli amici che sono sempre li, quelli che ritornano in concomitanza con le vacanze loro, se sono fortunato qualche svago giusto per passare il tempo. comincia bene la vacanza. scendo con il dottor ogekuri da terni ed il viaggio va liscio liscio. si parla molto mentre si guida. si parla di presente, di passato ed inevitabilmente del futuro che vorremmo avere, giovani professionisti con una vita davanti e tutto da vedere. comincia la vacanza. prima notte ad amantea, sempre lo stesso sogno. la supermercatessa mi viene a fare compagnia nell'ultimo sogno della prima notte passata nel mio letto singolo ad amantea. come da copione. come sempre da quando lei non c'è più. mi ci sono abituato e so che è normale. mi dico che è l'aria d' a 'mantia. è l'aria di mare che mi fa questo effetto. mi sveglio e mi riprendo subito. prima di andare al mare faccio un post su nettezzaumana. nettezzaumana: nettezza può essere intesa come spazzatura ma anche e soprattutto, per come la intendiamo noi, per rettitudine. cose giuste. vabbè. testuale: "Prima notte in Amantea. Ed ovviamente ho sognato Annalisa. Come mi capita da diversi anni ormai, il primo giorno che dormo ad Amantea, implacabilmente sogno lei. Per il resto dell'anno non è che ci penso granchè. Vabbè... Pace. E' iniziata la vacanza." si. pace. arrivo che è il 4 di agosto. non fa caldo. non fa caldissimo. si sta bene. firenze è lontana e lo stress anche. sento la pace che mi permea. comincia la vacanza e sono creme solari, birra corona bevuta sotto l'ombrellone e sale sulla pelle. solite minchiate con umbe e alberto. distrattamente vedo lei in giro con l'ex di clizia. umbe mi dice "surprise!", io non lo ascolto tanto. iniziano gli aperitivi. immancabile piazza commercio. pasquale con la fidanzata ed umbe non c'è che è andato a ballare a belmonte, credo, che si è iscritto ad una scuola di ballo. la gente è tutta diversa. aperitivo quindi a piazza "del commerzio". io pask ragazza di pask. desidero una corona sale e limone. ognuno ha le sue debolezze. andando all'aperitivo in bici, claudiola mi chiama che ha un problema con il computer. mi accorgo che mentre attraverso via margherita lei mi si affianca e mi dice "ciao". niente di più, niente di meno. io vado in bomba. ok, problemi miei. mi riprendo subito e mi fermo un pò confuso in piazza per incontrare pask e silvia. li vedo che mi fanno ciao ciao con la manina e contento li raggiungo. io che sto ancora parlando con claudia, saluto, mi siedo ed ordiniamo. facciamo due chiacchiere due. chiedo a silvia cosa pensa di amantea e sono contento quando mi dice che le piace. è una bella persona. le piace il mare ed il centro storico. anche a me. si parla di altro e ad un certo punto arriva lei. arriva lei con surprise!. si siedono al tavolo vicino al nostro. non me ne curo più di tanto. non è vero. ma guarda tu se con tanto spazio nella piazza questa proprio qui si doveva andare a sedere... ma guarda tu ma guardo io e alla fine finisce che mi innervosisco. vabbè. non fa nulla. ci sono abituato. ogni tanto la guardo sempre distrattamente. non è reato. poi vedo che le arriva una chiamata e che si alza di corsa e lascia surprise! tutto solo con i due drink. vabbè... il nostro aperitivo finisce e ciao si ci vediamo più tardi che è tempo di una doccia per togliere il sale ed il sapore di mare. prendo la bici e tipo amantea is burning inforco via margherita in controsenso. all'altezza del Discogioco c'è una transenna. lei sta arrivando dalla parte opposta alla mia. e qui la mia vacanza prende una piega diversa. cosa faccio? vado a destra e così non la incrocio per nulla e festa o vado a sinistra e la incrocio ben bene e festa uguale? sinistra. mi metto di sbieco e la faccio passare da gentiluomo quale sono. le bici ad un certo punto sono una accanto all'altra e noi pure di conseguenza. ciao come stai? bene e tu? e poi via. io emozionatissimo che mi viene in mente il sogno dell'altra notte e così via. lei se ne accroge e me lo dice. incominciamo a parlare ed io mi accorgo che se io sono nervosetto, lei non sta bene per niente. si vede o, almeno, io lo vedo. è un pò smunta e triste ed a me dispiace. parliamo un pò e mi dice che è un periodo così eccetera eccetera ed io che le dico ma scusa il tuo ragazzo non ti è vicino in questi giorni bui e grigi? e lei mi dice no, con lui ci siamo lasciati qualche mese fa. ed io lì vado davvero in bomba atomica. sento la scissione nucleare nella testa. per un attimo mi gira la testa e penso un sacco di cose in una frazione molto piccola di secondo. allora non vi sposate più, ma perchè non mi ha chiamato per dirmelo, cazzo ci faccio io qui? mi ravvedo un attimo e li è davvero un casino. continuiamo a parlare. mentre parla lei è in equilibrio sulla bici senza mettere i piedi per terra e si tiene con una mano alla mia bici. come non notare queste piccole cose? passa mio fratello noncurante di tutto. ma si vede che ci vede. lei noncurante degli amici che passano continua a parlare e parliamo parliamo e a quel punto io caparbio come mai addirittura le chiedo se le va di uscire quella sera stessa. è l'otto di agosto. il mio onomastico. la vita è strana. il tempo passa e noi siamo niente. o forse noi siamo tutto ed è il tempo a non essere niente. pensieri che mi vengono in mente mentre lei ci pensa un attimo e dice che le spiace ma questa sera non può che deve andare a cena con il padre. io sono contento perchè non è un rifiuto ma solo un rinvio. è sempre l'otto di agosto ed è sempre il mio onomastico. ed io allora ancora più caparbio ancora le chiedo se ha cambiato numero di telefono. so che anche se è sempre lo stesso me lo devo far ridare perchè non ce l'ho più ma da qualche parte devo pur cominciare. lei mi dice che non sa quante volte ha cambiato numero e mi dice che la sua email è sempre la stessa. io dico ok ma dammi il numero dai. lo ottengo e li la vacanza oramai è bella che compromessa. sono in un certo qual modo obliquo felice. alla fine ci salutiamo dicendoci che si ci sentiamo si come no certo. lei fa come per non prendersi il mio numero ma io le faccio uno squillo subito per vedere se magari ho sbagliato a prendere il numero non si sa mai. e poi niente. la scissione nucleare si rifà sentire e una volta salutati, ciao ciao e io, tornando a casa, all'altezza di rubino l'orologiaio oramai sto totalmente (con)fuso. mi chiedo che cazzo è successo ed è mai possibile che. no, mi dico, non è possibile. chiamo i miei confessori spirituali e li informo dell'accaduto e. e la sera esco con umbe come detto. andiamo al sombrero a mangiare una pizza. schifosa. ci fanno aspettare un botto. ci mettono ad un tavolo accanto ad uno che fuma il sigaro ed io non lo sopporto, mi ricorda quello che lavora con me, cambiamo posto. non mi accorgo assolutamente che alla pizzeria c'è pure lei. dopo un pò mi racconto ad umbe e via discorrendo. poi mi giro distrattamente e la vedo. lei e surprise e non vedo il padre ed allora è davvero una surprise!. non ci penso e continuo a mangiare. dopo un pò vedo che il padre esce da dietro la palma che lo nascondeva e credo vada a pagare il conto. non essendo passata mezzanotte, continua ad essere l'otto agosto e sempre il mio onomastico. i giorni importanti nella vita di una persona sono pochissimi. tutti gli altri fanno volume. penso a questo mentre vedo lei e surprise che a questo punto non è più surprise alzarsi ed andare via. lei fa finta di non vedermi. tanto lo so che fa finta. e a questo punto l'otto di agosto finisce ed incomincia il resto della vacanza.

ricomincia il mare e la birra fresca ed il pensiero di lei mi accorgo che mi viene a bussare alla porta troppo spesso. molto spesso. il giorno dopo passa lento e caldo come una testuggine. non penso a lei. penso alla mia vita ed alla vita che lei avrà avuto. penso sempre al mare come olio e a una città come firenze. penso al mio lavoro e a dove sono arrivato con le mie forze. penso ai problemi insormontabili ed all'impossibilità dell'esistenza. ad un tratto mi scopro fatalista. questa è un'altra storia. la storia di ora è il chiamarle il giorno dopo e scoprirla bene. sentirla bene. strappare un appuntamento. il primo appuntamento. essere emozionati allo stesso modo. andare a prenderla la sera alla villa su al castello di san procopio e vedere che in tanti anni la villa non si è mossa di un metro da dove era. magari è anche normale. vedere l'urbanizzazione selvaggia che la circonda, questo si. andare a prenderla e portarla via. i primi attimi in macchina. io che dico, tranquilla, tra un pò sciogliamo il ghiaccio. infatti il viaggio in macchina fino a vibo ci aiuta. all'altezza di gizzeria ecco che lei mette su enjoy the silence e mi dice che è il suo pezzo preferito. come se non lo sapessi. non è cambiata poi molto dall'ultima volta che ci siamo visti a cosenza. mi sforzo di non pensare a queste cose e guido e guido e guido ancora. poi troviamo un posto un pò appartato sul mare che il mare non si vede proprio ma alla fine a chi interessa? ceniamo e parliamo e ci teniamo la mano e da fuori secondo me sembriamo proprio belli. si alzano i calici e poi si va come nulla fosse sulla spiaggia. non è più l'otto agosto nè tantomento il mio onomastico bensì è il dieci di agosto ed è la notte di san lorenzo e ci sono le stelle che cadono. incredibile coincidenza. sulla spiaggia c'è un vento che ti porta via. le storie d'amore non finiscono mai. c'è un sacco di gente con i fuochi e più che la notte di san lorenzo sembra la notte di sant'elmo. siamo insieme e davvero sembra che il tempo ci stia prendendo in giro. queste sono cose che si sanno, oramai. rimaniamo fino a tardi che sembra che non si aspettava altro. torniamo ed in macchina e lei mi abbraccia mentre guido sul ritorno. a questo punto sono quasi sicuro che lei ora sta meglio. non sembra nè smunta nè tantomeno triste. è bellissimo guidare e sentire il suo viso che poggia sul mio collo mentre mi abbraccia. cerco di rendermi conto della situazione e penso molto alla transenna e a cosa sarebbe stato se avessi girato a destra invece che.

ed alla fine mi rendo conto che è tutto una questione di destino e magari sulla transenna potevo pure andarci a sbattere se non stavo attento tanto poi prima o poi ci saremmo rivisti e tutto il resto. e lei poi va via per la vacanza, ma non lontano. ma non la lascio andare non prima di essere passato a casa sua la mattina dopo per darle in buongiorno e prendere un caffè e si che ti porto il cornetto alla nutella non temere. e poi lei va a tropea. le storie d'amore non finiscono mai. come faccio io a non andare a trovarla e a cercarla eccetera eccetera? una volta in una sua mail del periodo dei nove mesi c'era scritto che il pallavolista le aveva detto -"avere te non è tutto". io che non riesco ad immaginarmi un tutto diverso. io che ho i problemi. gianfranco del caffe dice sempre che chi scrive ha dei problemi.

ed ora è giovedì ventitrè agosto. il dieci di agosto è lontano ed ancora più lontano il mio onomastico. le date non sono importanti. sono solo appunti volanti. qui ad amantea fa un caldo che non ti dico. ma davvero. mio fratello è uscito venti minuti fa per andare al mare ed è ritornato dopo pochissimo dicendo:-"no, non è possibile, fa troppo caldo. fuori c'è il fuoco. butta fuoco dal cielo". quindi non si sta freschi.
------------------


ed ora è sabato ventidue settembre. il dieci di agosto è lontano ed ancora più lontano il mio onomastico. un mese è relativo. le date sono importanti. quantificano il tempo. vabbè. ed essere oramai lontanissimo anni luce. un anno in un secondo. lontano da quei pensieri e quelle temperature. ora che settembre è semplicemente perfetto e vivere le situazioni che ti capitano. la libertà è una grande cosa. anche la fede. anche l'america. voler mettere queste cose in pubblica piazza per esorcizzarle forse. per non avere di continuo i flash che sono ancora sul lungomare e sono le quattro di pomeriggio e umbe mi aspetta in spiaggia sotto l'ombrellone. il cuore va dispari, una settimana fa è stato il mio onomastico. il cellulare sempre sott'occhio. il mare di fronte agli occhi e i wu tang clan nelle orecchie. e scrivere e pubblicare per esorcizzare e metabolizzare. come bisogna fare altrimenti?

senza pensare a domani e a quello che sarà per sempre. il per sempre non esiste. se mi chiamerà, se non mi chiamerà. se la ritroverò o se non la ritroverò mai più. se vagherò ancora molto solo per dover riapprodare da lei come in un cerchio infinito. se tra mezz'ora esco e incontro una che me la fa scordare per sempre come non fosse mai esistita. se lascerò firenze o meno. se tra un mese arriva qualche chiamata che mi farà dubitare ancora una volta di tutto. senza pensare a quello che potrebbe essere con la barrista. senza pensare a domani e alla mia vita che verrà. nel dubbio spacca tutto.

chi scrive ha dei problemi

1 commento:

Anonimo ha detto...

e io a questa qui ero pure disposto a volerle bene...ma come si fa?