firenze 23 marzo 2006
e mentre si sente ancora il freddo in queste giornate fredderelle di marzo. si sente ancora il freddo ed io non me ne curo. tanto è vero che mi vesto leggero e festa qualunque sia la temperatura centigrada fuori.
ed alla fine a volte esco anche la sera e mi ritrovo a fare il pieno di vacuità in certe feste americane. dove si potrebbe stilare una lista in base all'americaneità, se mi si perdona la grammatica. alcune davvero americane nelle ossa e nelle movenze, più che un' americana, un'americanata, se mi si perdona ancora.
ma non è facile descriverle queste ragazze americane che vedi in loro le vere teenager dei telefilm che passavano e passano su italiauno e retequatto. tutte che parlano ad uno stesso modo e si vede che davvero che sono straniere. tutte bellissime. nei colori che le dipingono delicate e con una femminilità che va a braccetto con la leggerezza mentale spinta. e proprio per questo irresistibili. la disponibilità che aumenta il tesoro.
e però, a costo di essere banale, vuote. probabilmente vuote per gente come noi che alla fine non le prenderemmo mai in giro. ma piene di altri versi come la creatività, anche se questa è un'altra storia. e mi piace ripensare a quello che mi ha raccontato jimenez. le storie con le americane non durano, è difficilissimo che durino. (e glielo raccontava in confidenza uno che mi sa che ce la comanda.)
e poi però ci sono le mosche bianche.
si, ci sono anche loro anche se sono poche. ed io che avevo creduto di averne presa una, una volta. ed ora ne porto il ricordo nel cuore. se solo fossimo su tralfamagore. invece siamo al JFK. e mi piace pensare a lei come una mosca biancha e a un livello diverso da tutte americane ubriache. come in a silent way di miles davis.
e mentre chissà quanto ci vorrà perchè la mosca l'aila (4 lettere orizzontale) non mi infastidisca i pensieri. appunto perchè non mi caga per un cazzo. che è arrivata come una bomba proprio quando meno te lo aspetti come una bomba. con gli occhi turchese profondo. e vabbè. che ci vuoi fare? la bellezza è sua.
e tutto torna e tutto va. mentre io non riesco a tremare. mi invaghisco di una che con le americane davvero con c'entra niente ed è italiana. conosciuta semplicemente in biblioteca. e di una bellezza che. ma non è questo il momento.
mentre a via panicale è normale se suona un allarme alle due e venti di notte. nessuno si sveglia nessuno si agita. tanto poi smette. infatti.
e si incontra anche gente interessante tra 'sti americani. come nic. un ragazzo con una barba tagliata assurda che ci siamo messi a parlare di guerra e poi il discorso è caduto su mattatoio numero 5. e via discorrendo.
-_- -_- -__-
e dato che continuano ad essere giorni violentissimi questi, vorrei cogliere l'occasione per postare una cosa che volevo postare da un sacco di tempo ma causa pigrizia non l'ho mai fatto (credo).
questo era quando c'era agathe (che è un'altra cosa ancora rispetto a tutte le altre). ed agathe è la donna più bella del mondo.
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firenze lunedì 5 luglio 2004
+ - =
mentre ne fai un'altra delle tue.
domani c'è il compito di scienza.
se lo passi sei davvero architetto.
agathe è la donna più bella del mondo.
non ho visto agathe oggi.
l'ultima volta che ci siamo visti ci siamo baciati.
quattro giorni fa.
mentre ascolto sempre lo stesso pezzo suonato al pianoforte.
sia annalisa che agathe suonano il piano.
lo suona anche ferro.
io suono la tastiera.
del computer.
mentre sono innamorato.
fa caldo e non ho voglia di mangiare.
domani c'è il compito di scienza.
che non vuoi passare perchè vuoi pensare ad agathe.
i miei mi caccerebbero di casa all'istante
che bella che sei con il vestito estivo tutta di bianco vestita.
io che cerco di organizzare la mia vita sempre e comunque.
io che in questi giorni prima di scienze non mi andava di oragnizzare questo esame.
se lo sanno i miei mi cacciano via.
magari il processo.
all'intenzione.
per una cosa non mia. ci vuole sangue freddo. lo stesso.
sarà stata la data del processo e poi sarà stata agathe.
sarà stata la vita.
sarà stata agathe.
ciò in cui credo.
vorrei andare al mare.
ma ad amantea non qui che fa schifo checchè ne dicano tutti.
non mi piacciono le piscine.
sono contronatura.
la grecia ha vinto l'europeo da sfavorita.
io mi sento un pò la grecia.
e lo dicevo prima della partita e lo dico anche ora che la grecia ha vinto.
infatti tifavo grecia.
perchè mi sono innamorato di nuovo?
è luglio, annalisa stasera verso le undici e mezza mezzanotte sarà stata sul lungomare sulla solita mattonella insieme alle stesse persone dell'anno scorso.
di due anni fa.
di tre.
dell'anno prossimo.
l'anno scorso di questo periodo ero qui a scrivere per lei.
ho la gamba sx malconcia
domani c'è lo scritto di scienza.
la vita è indomabile.
oggi ho mangiato un kebab a pranzo
due pezzi di pizza a cena
voglio invitare a cena agathe mercoledì che darà il primo esame.
a cena in ristorante.
e se portasse sfiga la cena?
come in america come in puglia
mah
sono giorni violentissimi ed immobili questi.
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mi sono tuffato nel fiume e cosa ho visto?
angeli dagli occhi neri nuotavano con me,
una luna piena di stelle e auto astrali,
tutte le cose che vedevo di solito,
tutti i miei amori, erano la con me.
Nothing to fear, radiohead
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commenti?
sabato 25 marzo 2006
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1 commento:
bello
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